archeologia


L. M. Valadier "Il Genio d'Italia 1°"

"Museum Etrusque": N. 542

data: 1830


grande vaso intatto a due anse, figure gialle. Alt. 2 palmi; circonf. 5 palmi; grandezza delle figure 1 palmo. Cavalupo fam. Larthia, gennaio 1829. Nel primo riquadro un giovane toro coronato di fiori e di una forma ideale si abbevera in un’urna rotonda di metallo; dietro il toro si alza un tripode; una giovane donna alata, la testa cinta da un diadema, tiene fra le mani un vaso da cui si versa nell’urna il liquido o l’ambrosia; dall’altro lato del tripode una seconda ninfa ammantata tiene nelle mani una lunga striscia. La donna alata che nutre il toro ci sembra l’allegoria del Genio di Vitulonia nutrice; si sa che questa vecchia capitale dell’impero etrusco secondo molti autori avrebbe dato il suo nome di Vitalia o Italia alla penisola, e fra le etimologie del nome d’Italia , si può molto verosimilmente adottare quello che si basa sul nome di Italos, che indica l’abbondanza degli armenti e la fertilità dei pascoli; nessuna parte della penisola risponde meglio a questa etimologia quanto la nostra maremma, tanto per la descrizione quanto per il nome di Vetulonia. La striscia che la seconda ninfa tiene nelle sue mani può indicare il legame che conduce gli animali selvaggi allo stato domestico, e può così fare allusione alla prima civilizzazione dell’Italia.




settembre 2015
master.